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Teatro Manzoni di Calenzano
 

Il 7 aprile 2002 il Teatro  Manzoni ha di nuovo riaperto le sue porte al pubblico: i lavori di restauro dell'edificio necessari per restituire nuova vita agli ambienti ed alle loro decorazioni dopo anni di degrado  e per adeguare alle attuali norme di sicurezza  il complesso (condotti dall'architetto David Palterer su indicazione della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici) hanno permesso di recuperare uno dei luoghi simbolo della cultura del territorio.

Il teatro risale alla fine del XIX secolo e la sua costruzione si deve ad un gruppo di nobili fiorentini e di notabili per lo più appartenenti al ceto medio locale che costituivano la classe dirigente della comunità (tra cui Bastogi, Venturi-Ginori, Digerini-Nuti, Baldini, Bombici-Pontelli, Orlandini, Morrocchi): il 29 novembre 1889 essi dettero vita alla Società Civile Filarmonica (detta anche Società Civile del Teatro) e nel febbraio 1895 l'edificio era stato ormai completato.

Negli stessi giorni, il 5 febbraio, il Consiglio Direttivo della Società chiese a Vittorio Emanuele III, re d'Italia e Principe di Napoli, l'autorizzazione per intitolare il nuovo teatro al nome del Principe. Così il Teatro Principe di Napoli fu inaugurato il 21 aprile 1895 con La Favorita di Donizetti e l'attività seguente testimonia per tutto l'anno un'intensa organizzazione di spettacoli di prosa.

Nel 1908 l'onorevole Giuseppe Targioni, proprietario dell'adiacente Villa, chiese ed ottenne dall'Accademia il permesso di restaurare il teatro che fu così ampliato con la costruzione dei camerini laterali e con le scalette di collegamento ai loggioni i quali vennero sorretti da colonnine di ghisa. La platea, tra l'altro, presentava una suddivisione interna tra i posti distinti e gli altri realizzata grazie ad un cancello. In questa occasione alcune tra le decorazioni che ornano le pareti ed i soffitti del teatro (attribuite secondo la tradizione ad Annibale Brugnoli ma da ritenersi, invece, di Giulio Bargelllini) vennero modificate; in particolare si intervenne sui fregi e sulle inquadrature a motivi floreali e serti di alloro che dovevano incorniciare didascalie richiamanti musicisti che divennero altrettanti illustri commediografi e drammaturghi. Al centro del soffitto rimase invece la vecchia decorazione costituita da figure mitologiche che circondano l'allegoria della Musica circondata da un fregio di putti con strumenti musicali interrotto, agli angoli, da quattro Vittorie.

L'impresario pratese Umberto Borgioli ottenne la concessione del teatro per avviare le prime proiezioni cinematografiche e per l'occasione il teatro aggiunse alla propria denominazione quella di Cinema Eden.

Il 12 aprile 1937 il teatro passò al Comune di Calenzano ma sembra che l'edificio avesse già bisogno di lavori di restauro, ed è probabilmente proprio nella speranza che tali lavori fossero effettuati che la stessa amministrazione pubblica, nel 1941, deliberò di offrire in donazione l'edificio all'Opera Nazionale del Dopolavoro: invece, nello stesso anno, il teatro fu utilizzato per alcuni mesi come deposito per la raccolta del rame da parte di una ditta locale.

Nel 1945 la Giunta Comunale mutò la denominazione in Teatro A. Manzoni. Tuttavia, dopo una serie di lavori intrapresi per riparare ai danni bellici, cominciò un rapido degrado dell'edificio che negli anni Sessanta venne definitivamente abbandonato fino al 1988, quando, in seguito all'interessamento dell'Amministrazione Comunale in accordo con la Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici di Firenze, l'architetto M. Chiara Pozzana ha redatto un progetto generale di restauro e recupero funzionale del Teatro.

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