top of page

MATERNITY BLUES (FROM MEDEA)

di GRAZIA VERASANI

con AMANDA SANDRELLI, ELODIE TRECCANI, XHILDA LAPARDHAJA, ELENA ARVIGO

regia ELENA ARVIGO

musiche GIUSEPPE FRACCARO

scene LORENZA INDOVINA

 

In un ospedale psichiatrico giudiziario si incontrano quattro donne che hanno ucciso i loro bambini. Sono la dolce Marga, l’aggressiva Eloisa, la giovanissima Rina e la più consapevole Vincenza. Maternity Blues è infatti una denominazione della depressione post-partum. Chiuse all’interno dell’OPG, le quattro protagoniste trascorrono il loro tempo espiando una condanna, che è soprattutto interiore, per il gesto che ha vanificato anche le loro esistenze. Dalla convivenza forzata – che genera la sofferenza di leggere la propria colpa in quella delle altre – germogliano amicizie, spezzate confessioni, un conforto senza consolazione.

Elena Arvigo – qui regista ed attrice – sceglie di parlare di un argomento tanto delicato e antico quanto attuale: Medea è l'eterna domanda sulla legittimità di dare la vita e di dare la morte.  Quattro storie di donne: madri infanticide che vediamo chiuse, recluse, in uno spazio angusto, ciascuna con il proprio mondo di ricordi, libri, sigarette, lettere. Sono là a condividere e reinventarsi "dopo": dopo il buio di quel gesto, di un istante che ha diviso il mondo e la vita in due metà.

Lo spettacolo è tratto dal libro di Grazia Verasani, a cui si è ispirato anche il film di Fabrizio Cattani.

Please reload

bottom of page