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CAUSA EMERGENZA COVID-19 I POSTI SONO LIMITATI – E’ CONSIGLIATA LA PRENOTAZIONE

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Cinzia Pietribiasi 3.JPG

INGRESSO SPETTACOLO

interi 14 € ridotti 12 € (over 60, under 25, Coop, Arci, Uisp, ATC)

ridotti 7 € residenti Scandicci

ridotti 5 € per gli iscritti ai corsi di formazione

TEATRO STUDIO MILA PIERALLI 

via Donizetti, 58 – SCANDICCI (FI)

INFO E PRENOTAZIONI

IL TEATRO DELLE DONNE presso TEATRO STUDIO MILA PIERALLI Via Donizetti, 58 - 50018 Scandicci (FI)

055 2776393 - teatro.donne@libero.it - facebook/ilteatrodelledonne | twitter/teatro_donne | instangram/teatrodelledonne

Prevendita: Negozi del Circuito BoxOffice Toscana e Ticketone, online su www.ticketone.it 

PADRE D'AMORE, PADRE DI FANGO

IL TEATRO DELLE DONNE / COMPAGNIA PIETRIBIASI - TEDESCHI  

                                                                                                   

giovedì 16/venerdì 17 settembre ore 21.00

TEATRO STUDIO MILA PIERALLI / Scandicci

di Cinzia Pietribiasi
musica e suoni Giorgia Pietribiasi
immagini Ayanta Noviello, Cinzia Pietribiasi
scene Giulia Drogo
voce narrante Michele Zaccaria
con CINZIA PIETRIBIASI

 

in collaborazione con NoveTeatro, con il sostegno di IntercettAzioni – Centro di Residenza Artistica della Lombardia, Selezione Visionari 2020-Kilowatt festival

 

NUOVA PRODUZIONE

Lo spettacolo racconta la storia di una relazione. Quella di una figlia con il proprio padre. Una storia vera che non viene raccontata ma piuttosto attraversata. Il luogo dove tutto accade è Schio, cittadina operaia in provincia di Vicenza. La piccola e industriosa città, che vede nascere e crescere grandi aziende tessili come la Lanerossi, negli anni ‘80 viene letteralmente sommersa dall’eroina, assistendo con indifferenza e paura all’annichilimento della generazione venti-trentenne dell’epoca.
Il padre, a cui fa riferimento il titolo dello spettacolo, è uno di quei tanti giovani che dall’impegno politico e la lotta operaia passano all’abuso di una sostanza che fa piazza pulita di tutti gli affetti e di tutte le passioni. Una sostanza che vince sempre, che si impone prepotentemente e mina tutti i rapporti familiari.
La figlia è la giovanissima testimone di un cambio epocale, quello del 1989. In quello stesso anno, il padre decide di cambiare vita, entrando in una comunità terapeutica e il mondo attorno cambia drasticamente. Si delinea un mondo pre e un mondo post.
La scrittura, dallo stile quasi cinematografico, procede per frammenti, immagini della memoria, odori degli ambienti abitati, eventi storici e copre un arco di tempo che va dal 1979 al 1992. La narrazione è scevra da giudizi e commenti e rispecchia il punto di vista della bambina, che lentamente, ma inesorabilmente, diventa consapevole di ciò che sta accadendo a suo padre. Attraverso l’occhio della webcam, gestita in tempo reale, il corpo, con i suoi segni e le sue cicatrici, diventa mappa di un percorso a ritroso nella memoria. Lo schermo restituisce una visione altra sia sul corpo che sulla cartina geografica, presente in scena, sulla quale si muovono dinosauri e paperelle ingigantiti e fuori scala. A completare la mappatura della memoria, un albero genealogico e un’installazione olfattiva che restituisce gli odori delle case abitate dai protagonisti. 

 



 

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