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INGRESSO
Da 5 a 15 euro
(riduzioni per over 60, under 25, soci Coop, Arci, Uisp, ATC, residenti nei Quartieri 4 e 1 e iscritti ai corsi di formazione del Teatro delle Donne)
Per i biglietti dei festival Fabbrica Europa e Intercity Festival rivolgersi alle rispettive biglietterie
TEATRO GOLDONI
FIRENZE
INFO E PRENOTAZIONI
IL TEATRO DELLE DONNE presso TEATRO GOLDONI
Via Santa Maria, 15 - 50125 Firenze (FI)
055 2776393 - teatro.donne@libero.it -
facebook/ilteatrodelledonne | twitter/teatro_donne | instangram/teatrodelledonne
sab 21.12
ore 20,30
TEATRO GOLDONI - Firenze
IL TEATRO DELLE DONNE
MAMME A META’
di Silvia Nanni
regia di Gabriele Giaffreda
musiche dal vivo Lisa Santinelli
con
ELENA MIRANDA
LISA SANTINELLI
PRIMA ASSOLUTA
Laura è seduta in un luogo non precisato, parlando a qualcuno che non vediamo né sentiamo. Il suo è inizialmente un fiume in piena di parole che sembra non portare a niente, fino a quando non trova il coraggio di confessare: ha appena avuto un aborto spontaneo. Il tema si allarga anche ad altre questioni correlate e per lo più taciute, come la difficoltà delle donne oltre i trentacinque anni, di riuscire a rimanere incinte; la scarsa informazione riguardo l’importante percentuale di rischio di aborto spontaneo e la mancanza di sostegno psicologico a coloro che lo subiscono, ritrovandosi proprio nello stesso reparto delle partorienti. Con delicatezza, rabbia, ma anche leggerezza, Laura ci parla di sé e della sua esperienza – che è poi l’esperienza di tante, tantissime donne.
Silvia Nanni
Note di regia
Una sedia bianca, da ospedale. Una sedia da cattedra, perché Laura sarebbe un'insegnante. Lo sarebbe, ma non adesso, perché quello con cui fa i conti non si può insegnare, non c'è neppure una parola italiana che la definisca: Laura è semplicemente una donna che ha perso "qualcosa", o meglio "qualcuno". Su quella sedia Laura si accomoda e si scomoda, si apre, come spesso accade nella vita, con qualcuno che non conosce, o almeno non così bene.
Tra ricordi, suoni, voci che rimbombano distorte nella sua testa, da sfogo a ciò che ha vissuto, al suo piccolo grande calvario. L'elaborazione di un lutto di cui poco si parla, sottile, impalpabile ai più che osservano dall'esterno, eppure così presente, per sempre, perché quel "qualcuno" era letteralmente, fisicamente parte di lei.
Gabriele Giaffreda
segue
BUFFET DI NATALE