top of page
angelo-della-gravita.jpg

INGRESSO SPETTACOLO

interi 15€

ridotti 12€ over 60, under 25, Coop, Arci, Uisp, ATC

ridotti 7€ residenti quartiere 1 e del quartiere 4 

ridotti 5€ per gli iscritti ai corsi di formazione

TEATRO GOLDONI

Via Santa Maria, 15 - FIRENZE

INFO E PRENOTAZIONI

IL TEATRO DELLE DONNE  presso TEATRO GOLDONI

Via Santa Maria, 15  -  50125 Firenze (FI)

055 2776393 - teatro.donne@libero.it -

Prevendita: Negozi del Circuito BoxOffice Toscana e Ticketone, online su www.ticketone.it 

ANGELO DELLA GRAVITA'

ARCHETIPO\INTERCITY FESTIVAL

venerdì 20 OTTOBRE ore 20,30 

TEATRO GOLDONI | FIRENZE

di Massimo Sgorbani
regia Alvia Reale
musiche originali Roberto Piazzolla
costumi Sandra Cardini

con FABIO MASCAGNI

OMAGGIO A MASSIMO SGORBANI

Da un fatto realmente accaduto, riportato sulle pagine dei giornali.

"Un detenuto nel braccio della morte, aspetta il giorno dell’esecuzione.  Lo Stato che lo ha condannato ammazza tramite impiccagione. Il detenuto è talmente grasso che la corda del boia non reggerebbe il peso.

L’esecuzione deve essere rinviata. Quelle del testo sono le parole che il detenuto pronuncia nelle ore della sua ultima attesa. Attesa prolungata, dilatata (dell’obeso, anche il tempo e ipertrofico). Il luogo dell’azione verbale potrebbe essere una cella, ma più esattamente è un luogo qualsiasi davanti a Dio. Se non proprio davanti, di sicuro nelle sue vicinanze." - Massimo Sgorbani

"La voglia di lavorare con Fabio Mascagni è la molla che mi ha spinto ad intraprendere questa avventura. Quello che mi interessa nel lavoro è scoprire insieme qualcosa che non sappiamo già. Il protagonista del testo è un personaggio che ha delle caratteristiche fisiche molto precise, ma non ritenevo necessario cercare una verosimiglianza con la fisicità dell’attore.
Con un piccolo intervento drammaturgico, ho pensato che un “cabaret macabro” potesse darci la giusta distanza , come avveniva attraverso la forma epica dei “cartelli brechtiani” che rifiutando lo stile naturalistico non “incarnavano” un avvenimento ma lo “narravano”, stimolando la coscienza critica e l’immaginario dello spettatore." - 
 Alvia Reale

In scena l’attore Fabio Mascagni con un monologo scritto da Massimo Sgorbani, autore e drammaturgo tra i più rilevanti in Italia, già Premio Riccione e Premio Enriquez alla drammaturgia.
Decisamente lontano per caratteristiche fisiche dal personaggio di Sgorbani – un uomo obeso finito in cella in America per omicidio di una donna che lo aveva rifiutato e troppo grasso per essere giustiziato – Mascagni si misura con una prova d’attore coraggiosa e originale.

Lo spettacolo è sospeso tra tragedia e paradosso comico, una sorta di cabaret macabro, uno show degli orrori e dei desideri di un’anima sola e disturbata. Quasi danzando, il protagonista ci conduce in un vortice di racconti pescati dal profondo di un bimbo cresciuto troppo, in preda a fame di emozioni e ad una voracità di piaceri in bilico tra il ridicolo e il disgustoso. Un “angelo” tutt’altro che etereo, inchiodato alle leggi della fisica e di un corpo che non ha forma ma solo peso, che fa i capricci per essere soddisfatto, che fluttua tra amore e pornografia, religione e blasfemia. Solo immaginando un delirante “mondo nuovo” – quello in cui gli “angeli della gravità” come lui alla fine conquistano la leggerezza e riescono ad elevarsi verso Dio – il condannato affronta la morte imminente e si consegna ad una paradossale santità.

bottom of page