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INGRESSO SPETTACOLO

interi 15€

ridotti 12€ over 60, under 25, Coop, Arci, Uisp, ATC

ridotti 7€ residenti quartiere 1 e del quartiere 4 

ridotti 5€ per gli iscritti ai corsi di formazione

TEATRO GOLDONI 

Via Santa Maria, 15 - Firenze

INFO E PRENOTAZIONI

IL TEATRO DELLE DONNE  presso TEATRO GOLDONI

Via Santa Maria, 15  -  50125 Firenze (FI)

055 2776393 - teatro.donne@libero.it 

Prevendita: Negozi del Circuito BoxOffice Toscana e Ticketone, online su www.ticketone.it 

ARLECCHINO SERVITORE DEL PRODOTTO INTERNO LORDO

IL TEATRO DELLE DONNE

venerdì 06/sabato 07/domenica 08 OTTOBRE ore 20,30

TEATRO GOLDONI | FIRENZE

secondo testo della Trilogia del Desiderio

testo e regia Filippo Renda

luci Laura De Bernardis

audio Brando Nencini

con FILIPPO RENDA, ANTONIO FAZZINI, MARGHERITA GALLI, VIERI RADDI

PRIMA ASSOLUTA

Nel 1793 Joseph Wright of Derby dipinge Il cotonificio di Arkwright: nel mezzo di una notte oscura, tra la vegetazione incontrollata dei boschi inglesi, un edificio di mattoni sfugge alle leggi della natura e spande la propria luce interna dalle numerose finestre. Il palazzo e il suo immaginario padrone sono i capostipiti di una guerra che solo 150 anni dopo dichiarerà finalmente un vincitore. È la guerra del Capitale all’alternanza tra sonno e veglia, tra riposo e lavoro, tra vita privata ed esposizione pubblica.

È la vittoria di un nuovo stile di vita nel quale si è abili al consumo 24/7 e nel quale chi dorme è un perdente.

A distanza di oltre due secoli da quel dipinto, in uno delle migliaia di magazzini di una notissima multinazionale dello shopping online, un giovane di nome Arlecchino lavora dalle ore 18 del pomeriggio alle ore 6 del mattino letteralmente senza sosta. Ogni suo movimento, ogni suo passo è sapientemente regolato e controllato da sofisticati applicativi installati nel suo smartphone personale.

Arlecchino servitore del Prodotto Interno Lordo è uno spettacolo che pone al centro della sua costruzione l’analisi critica di un sistema sociale. Mette in scena l’incapacità di realizzare i pericoli prodotti dalla sostituzione dall’unità di spazio con l’unità di tempo: non esistono più luoghi per la condivisione sociale e, se esistono, vengono continuamente demonizzati. Quegli spazi sono stati sostituiti dagli infiniti istanti che ci regalano i touch sugli schermi dei nostri dispositivi, che non sono in grado di regalarci alcuna forma di piacere, ma ci affondano in una perenne apatia, nella consapevole illusione che arrivi un’immagine, un video, un messaggio realmente stimolante.

 

DOMENICA 8 OTTOBRE  ORE 10-16

I SEMINARI DELLA SCUOLA DI SCRITTURA TEATRALE

SEMINARIO DRAMMATURGICO con FILIPPO RENDA

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