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L’INFERIORITA’ MENTALE DELLA DONNA

a.ARTISTIASSOCIATI

di Giovanna Gra
liberamente ispirato al trattato L’inferiorità mentale della donna di Paul Julius Moebius
regia Gra& Mramor
accompagnamento musicale Alessandro Nidi
con VERONICA PIVETTI

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L’idea che le donne siano state considerate, per secoli, fisiologicamente deficienti può  suggerirci qualcosa? 

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Il nostro spettacolo nasce da questa domanda e mette in scena testi che in pochi  conoscono, fra i più discriminanti, paradossali e, loro malgrado, esilaranti scritti razionali del secolo scorso. 

Veronica Pivetti, moderna Mary Shelley ci racconta, grazie a bizzarre teorie della scienza e  della medicina, l’unico, vero, orrorifico Frankenstein della storia moderna: la DONNA

 

“Come stanno le cose riguardo ai sessi? Un vecchio proverbio ci suggerisce: capelli lunghi,  cervello corto”. 

Esordisce così Paul Julius Moebius - assistente nella sezione di neurologia di Lipsia - nel  piccolo compendio “L’inferiorità mentale della donna” scritto nel 1900, opportunamente  definito un evergreen del pensiero reazionario. 

Donne dotate di crani piccoli, peso del cervello insufficiente… secondo Moebius le signore  sono provviste di una totale mancanza di giudizi propri. “Per giunta dopo poche gravidanze  decadono e, come si dice molto volgarmente, rimbambiscono”. 

Non solo. Le donne che pretendono di pensare sono moleste e “la riflessione non fa che  renderle peggiori”. 

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A queste dichiarazioni fa eco il medico, antropologo, giurista e criminologo italiano Cesare  Lombroso: le donne mentono e spesso uccidono, lo dicono i proverbi di tutte le regioni. Fortunatamente, i cervelli delle donne sane pesano più di quelli delle donne criminali. Ed  ecco un rapido excursus su delitti eccellenti, per esempio quello compiuto da Agrippina, o  da Leonarda Cianciulli, la saponificatrice di Correggio.

“Le donne hanno un solo nemico” rilancia Moebius “il tempo, a cui, però, dopo qualche  anno di matrimonio soccombono, sia diventando sciocche, sia disseccandosi sotto forma di  vecchie zitelle stravaganti”. 

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Del resto, laddove si riscontra del talento, la psiche femminile manifesta un evidente  ermafroditismo psichico. 

Sylvain Maréchal scrittore, avvocato e sedicente rivoluzionario, con il suo “Progetto di  legge per vietare alle donne di leggere” sostiene che “imparare a leggere è per le donne  qualcosa di superfluo e nocivo al loro naturale ammaestramento”, d’altro canto “la  ragione vuole che le donne contino le uova nel cortile e non le stelle nel firmamento”.

 

Ad accompagnare Veronica sul palco, un musicista che, insieme all’attrice, eseguirà  canzoni vecchie e nuove ispirate alla figura femminile. 

Con questo spettacolo, impreziosito da deliranti misurazioni dell’indice cefalico a cui  Veronica si sottopone con la sua ironia, raggiungeremo l’acme della cultura maschilista.  Paziente lei stessa - causa una passata depressione - Pivetti non manca di raccontare al  pubblico alcuni singolari episodi personali e di ricordare, con le parole di Lombroso, che… 

“il maschio è una femmina più perfetta”.

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INGRESSO SPETTACOLO

interi   15 €

ridotti 12 € (over 60, under 25, Coop, Arci, Uisp, ATC)

ridotti   7 € residenti quartiere 1 e del quartiere 4 

ridotti   5 € per gli iscritti ai corsi di formazione

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TEATRO GOLDONI

via Santa Maria, 15  FIRENZE

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INFO E PRENOTAZIONI

IL TEATRO DELLE DONNE  presso TEATRO GOLDONI

Via Santa Maria, 15  -  50125 Firenze (FI)

055 2776393 - teatro.donne@libero.it -

facebook/ilteatrodelledonne | twitter/teatro_donne | instangram/teatrodelledonne

Prevendita: Negozi del Circuito BoxOffice Toscana e Ticketone, online su www.ticketone.it 

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